Superate le "eccezioni"manifestamente infondate,che miravano
ad ostruirne l'esame Gaspare Spatuzza esordisce così: "innanzi tutto buongiorno" e alla domanda del presidente se intende avvalersi della facoltà di non rispondere,dice con voce decisa:"Intendo rispondere". Esplicate le formalità,di rito, inizia l'interrogatorio Spatuzza precisa subito che "cosa Nostra "è una organizzazione terroristica mafiosa ed inizia il racconto della sua carriera di"mafioso"e dei reati,commessi, dei quali è condannato soffermandosi sulle stragi:"Luglio 93 mi fu dato da Giuseppe Graviano l'incarico di compiere l'attentato di via Fauno ,l'anomalia è che la sera prima mi furono consegnate,da Cannella ma provenivano da Giuseppe Graviano, 5 lettere da spedire,io detti un occhiata,per vedere a chi erano indirizzate e vidi che,alcune, erano indirizzate a testate giornalistiche.....altre non ricordo bene."successivamente ,io penso fine 94,avviene un incontro con Giuseppe Graviano e Cosimo lo Nigro,a Campofelice di Roccella".Poi si corregge riportandolo alla fine del 93 in quanto il Graviano fu arrestato a gennaio 94,"In questo incontro il Graviano mi disse che dovevamo fare un attentato per uccidere parecchi carabinieri"ma io gli feci notare che:ci stavamo portando dei morti che non ci appartenevano" Perchè ci sono dei morti che vi appartegono? :"Si ,devo dire che quando ci fu la strage di Capaci e via D'Amelio vigliaccamente esultammo.....quelle sono stragi che ci appartenevano ..Roma, Firenze...no" Graviano mi spiegò che ci dovevamo portare dietro questi morti perchè così: "chi si deve muovere si muoverà"Qui spiega i suoi rapporti con la famiglia Graviano ........... PM:E Graviano non le disse chi era questa persona che si doveva dare una smossa?" "No, in quella seduta non me lo disse"risponde Graviano.......che continua:"Cominciammo a preparare l'attentato in una prima fase a Palermo,quando mi giunge la richiesta,dal Graviano, di potenziare al massimo la bomba e quindi usiamo una tecnica mai usata prima in quanto oltre all'esplosivo mettiamo una cinquantina di chili di tondino di ferro tagliato a 1 o 2 cm per fare più danno possibile." Nella seconda fase quando eravamo già a Roma mi vennero date le coordinate per incontrare lo stesso Graviano in un bar di via Veneto il bar "Doney" :"Vidi subito che era esultante,il Graviano,come se avesse vinto al lotto.: " Mi fece il nome di Berlusconi,quello di canale 5 chiesi, e mi disse,si, che grazie a lui e al compaesano nostro,Dell'Utri, ci eravamo messi il paese tra le mani. Graviano mi disse che avevamo ottenuto tutto quello e questo grazie alla serietà di quelle persone che avevano portato avanti questa storia, che non erano come quei quattro 'crasti' socialisti che avevano preso i voti dell'88 e '89 e poi ci avevano fatto la guerra"........." "Nell'87 Giuseppe Graviano mi aveva detto che dovevamo sostenere i candidati socialisti alle elezioni. All'epoca il capolista era Claudio Martelli,poi c'era Fiorino,gli altri due non mi ricordo. A Brancaccio facemmo di tutto per farli eleggere e i risultati si videro: facemmo bingo" dice Spatuzza"Furono eletti tutti i quattro" L'attentato all'olimpico,poi,che avevamo scelto come obiettivo,fallì: "Era già tutto pronto per l'attentato, allo stadio, per uccidere i carabinieri , ma all'ultimo minuto quando Benigno premette il telecomando, fortunatamente, grazie a Dio, il telecomando non funzionò" Quella,dice Spatuzza fu l'ultima volta che si incontrò con Giuseppe Graviano che poi fu arrestato,si rividero poi nel carcere di Tolmezzo (Udine). Lo ha detto Spatuzza: "Ho avuto contatti con Giuseppe e Filippo Graviano nel carcere di Tolmezzo dove i due erano detenuti" Racconta poi del suo percorso di pentimento....anzi lui la chiama "dissociazione" da "cosa nostra" :"Il mio pentimento è la conclusione di un bellissimo percorso spirituale cominciato grazie al cappellano del carcere di Ascoli Piceno. Mi sono trovato ad un bivio: scegliere Dio o Cosa nostra"e aggiunge: "Se io ho messo la mia vita nelle mani del male, perchè non la devo perdere per il bene? Chiedo perdono per il male fatto" Nel percorso del pentimento dice di essersi dovuto confrontare anche con la paura di parlare di certi personaggi: "I timori di parlare del presidente del Consiglio Berlusconi erano e sono tanti" Però aggiunge:"La mia missione è restituire verità alla storia e non mi fermerò di fronte a niente. E' una mia missione per dare onore a tutti quei morti, a tutta quella tragedia. E' mio dovere" Il processo poi viene sospeso per una pausa..pranzo In questa prima parte Spatuzza conferma quanto aveva dichiarato fin qui .....interesanti certi chiarimenti,certi ammiccamenti,certe pause... segnali forse non colti appieno da i non siciliani e da chi non respira questa aria intrisa di mafiosità...comunque aspettiamo di sentire la seconda parte.aloi calabrese
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Ecco cosa pubblicava l'Espresso qualche settimana fa: un resoconto che spiegava come recentemente il Parlamento aveva votato all'UNANIMITA' e senza astenuti un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa 1.135,00 al mese.
Inoltre la mozione,pare,sia stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali. STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare) RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) TUTTI ,rigorosamente, ESENTASSE Inoltre questi BONUS: TELEFONO CELLULARE gratis TESSERA AGIS per il CINEMA gratis TESSERA TEATRO gratis TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis FRANCOBOLLI gratis VIAGGI AEREI NAZIONALI gratis PEDAGGI AUTOSTRADE gratis PISCINE E PALESTRE gratis FFSS (TRENI) gratis AEREO DI STATO ,naturalmente, gratis AMBASCIATE gratis CLINICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis ASSICURAZIONE MORTE gratis AUTO BLU CON AUTISTA gratis RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00).(Ma quanto mangiano..!!) Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi. Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio) La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO. La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO ! Processo Dell'Utri: Spatuzza in diretta su Radio Radicale-Gli orari ed il link per le frequenze12/3/2009 Venerdì 4 dicembre dalle ore 9,00 Radio Radicale trasmetterà in diretta l'udienza del processo dell'Utri nella quale verrà sentito Gaspare Spatuzza. E' possibile ascoltare via radio la diretta (per le frequenze di Radio Radicale: http://www.radioradicale.it/frequenze), altrimenti è possibile ascoltare l'udienza direttamente dal sito: http://www.radioradicale.it/dirette
C'ERANO due modi per disinnescare la bomba atomica del fuorionda in cui Gianfranco Fini dà del monarca a Silvio Berlusconi, e marca la distanza irriducibile tra la sua idea di destra e quella del Cavaliere. Il primo modo era usare il buonsenso: prendere atto di quella distanza, che non è certo nuova ma risale addirittura al congresso fondativo del Pdl, e colmarla con la valorizzazione delle differenze, necessarie e vitali in un partito che si vuole pluralista e di massa. Il secondo modo era usare la clava: cogliere l'occasione di un incidente sia pure sgradevole, ma di per sé non così destabilizzante, per bastonare e regolare una volta per tutte i conti con quello che evidentemente non si considera più un alleato, ma un avversario. Non più il co-fondatore del Popolo delle libertà, ma l'eversore del partito unico del centrodestra.
Non sappiamo ancora quale linea ufficiale abbia scelto e sceglierà il presidente del Consiglio. Al di là della solita "ira" che lascia trapelare attraverso la sua corte, il premier non si è ancora espresso sul piano formale, per dire la sua sulle esternazioni sfuggite al presidente della Camera a L'Aquila. Ma due segnali lasciano pensare che il Cavaliere propenda per un drammatico e traumatico "redde rationem". Intanto, le parole meditate di Claudio Scajola, che afferma chiaramente che Fini è ormai lontano dallo spirito identitario e dalla constituency politica del Pdl. E poi il titolo del Tg1 di ieri sera che, amplificando quello dei giornali di famiglia usciti ieri mattina ("Fini chiarisca o si dimetta") parla testualmente di "ultimatum" al presidente della Camera. (dalle omissioni sulle escort alle suggestioni sull'immunità parlamentare) si può considerare a tutti gli effetti "l'organo ufficiale" del partito del presidente, che non incede nella grottesca agiografia del Tg4 di Emilio Fede, ma interpreta l'ortodossia ideologica e anticipa la linea politica del Pdl di rito arcoriano. Dunque, il combinato disposto di questi fattori lascia pensare che per Fini sia cominciata, o stia per cominciare una sorta di "purga berlusconiana". Come si addice al partito-caserma, l'unico che il presidente del Consiglio concepisce e che il presidente della Camera aborrisce. Come è logico per la muta famelica di cani che da giorni, in Transatlantico e sui giornali-cognati, ha lanciato la caccia a Fini sospettandolo di criminale complotto e di altro tradimento, e che ora sente, nelle sue frasi pronunciate a ruota libera in quel famigerato fuori onda, l'eco di una profezia che si autoavvera. Ma se questo è il disegno, cacciare il "mercante" dal tempio dell'unto del Signore, bisogna dire che l'operazione è insieme avventurosa e pericolosa. Avventurosa, perché Fini è pur sempre la terza carica dello Stato, e dal modo in cui ha messo in riga il livido Bondi a Ballarò è evidente che l'uomo non rinuncerà mai a far vivere la sua idea alternativa di centrodestra, incontrando su questo un consenso nel Paese e un sostegno nel partito, per quanto, per ora, entrambi minoritari. Operazione pericolosa, perché il Pdl senza il co-fondatore Fini diventa, sul piano culturale e sociale, il partito di una destra a trazione esclusivamente forza leghista, esasperata ed esagitata, che non ha eguali in Occidente e non ha paragoni nelle famiglie del popolarismo europeo. Un partito estremista e populista, che si chiude nella sua ridotta identitaria, padana e neanche più tanto sudista, e si preclude ogni possibile riapertura di gioco con il centro di Casini, difficilmente spendibile per sostituire Fini nel ruolo di stampella di un Cavaliere sempre più azzoppato. Berlusconi farà bene a ponderare le sue mosse. La sua destra, rivoluzionaria e plebiscitaria, può anche vincere questa partita interna. Ma i fatti stanno dimostrando che l'altra destra, quella di Fini, istituzionale, laica e repubblicana, sta comunque saldamente in campo, e se non qui ed ora rappresenta comunque un'alternativa possibile. Anche per il governo del Paese. Per quello futuro, ovviamente. Da quello attuale lacerato e disperato com'è, non c'è da aspettarsi più nulla, se non una rissosa e rovinosa sopravvivenza. E questo, per l'Italia, è davvero un prezzo troppo alto da pagare. Aveva detto bene il presidente della Repubblicano Giorgio Napolitano: solo la maggioranza può uccidere la maggioranza. È quello che sta accadendo in questo avvelenato clima da 25 luglio 1943: un lento, inesorabile suicidio politico. (Repubblica) Il presidente della Regione Lombardia Formigoni ha ricevuto un avviso di garanzia nell'ambito di un'inchiesta su ambiente e inquinamento. Lo ha detto Formigoni in conferenza stampa, spiegato che gli viene contestato l'articolo 674 e che l'inchiesta e' nata dopo la denuncia di un'associazione. 'E' arrivato - ha detto Formigoni - finalmente hanno trovato come incastrarmi'. Poi ha parlato di un avviso di garanzia che potrebbe arrivare dall'Aquila per la costruzione della casa dello studente
Sessanta studentesse e precarie stanno manifestando a Roma davanti a Palazzo Grazioli contro il ddl Carfagna. "Non c'è casa più chiusa di questa. No alla legge Carfagna", questo lo striscione esposto davanti l'entrata di Palazzo Grazioli. Le manifestanti sono armate di ombrelli rossi e hanno il rossetto rosso. "Rosso è il colore delle escort", urlano. Al centro delle proteste delle donne il provvedimento introdotto dal ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che vieta la prostituzione in luogo pubblico e che prevede, quindi, sanzioni fino all'arresto per i trasgressori, lavoratrici o clienti che siano.
"Vergogna, vergogna, vergogna". E' uno dei tanti slogan gridati dalle manifestanti che fanno sentire la loro voce contro lo stop alla commercializzazione della pillola abortiva RU486 e chiedono, tra l'altro, "verità per Brenda" la trans coinvolta nello scandalo Marrazzo e morta in circostanze ancora da chiarire. Un gruppo di poliziotti ha disperso le manifestanti e ci sono stati anche momenti di tensione. Nell'area il traffico è rallentato e la polizia presidia palazzo Grazioli, ma il presidio è stato disperso. E' una ribellione e anche una richiesta di aiuto contro la violenza maschile di cui sono state vittime nel corso della loro vita oltre 6 milioni di figlie, madri, sorelle in Italia. Le donne torneranno in piazza domani a Roma, per una manifestazione nazionale, autorganizzata, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. In piazza anche le lavoratrici e i lavoratori di Eutelia, in lotta per la difesa del posto di lavoro. A loro sostegno, lungo il percorso del corteo, sono previsti i banchetti delle "Arance Metalmeccaniche", promossi da Prc; il ricavato della vendita di sacchetti di arance biologiche, finanzierà la cassa di resistenza di quei lavoratori che da luglio non ricevono lo stipendio. Ha dato l'adesione alla manifestazione anche la scrittrice Dacia Maraini. La manifestazione - promossa dalle reti femministe e lesbiche - vuole essere un momento di coesione e di riflessione per ribadire la libertà di scelta sessuale e di identità di genere, per chiedere una informazione libera e non sessista. Si affermerà il rifiuto di ogni forma di discriminazione e razzismo, la necessità di una scuola che educhi alla convivenza civile tra i sessi e le culture diverse. Il corteo partirà alle 14 da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni, dove verranno proiettate interviste e dati sulla violenza contro le donne, le lesbiche, le transessuali, sulle mutilazioni genitali femminili, a cura di Donna Tv. Fra le adesioni, numerose associazioni femministe, tra cui Affi e Udi, le donne del partito dei Carc e il Forum delle donne del Prc. "La violenza patriarcale e la violenza di sistema - affermano le donne comuniste - sono le due facce di una stessa medaglia, che colpendo i corpi e le vite delle donne sferra poi l'attacco contro tutte le differenze". ROMA - "Bisogna ripristinare le case chiuse. Le prostitute devono pagare le tasse. La proposta di riaprire le case chiuse e creare quartieri a luci rosse è per noi di assoluto buonsenso. Una persona può avere una determinata esigenza sessuale e se vuole togliersi la soddisfazione lo faccia pure, ma questo non deve necessariamente disturbare gli altri, soprattutto laddove ci sono famiglie e bambini". Così ha detto il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli (Lega Nord) a KlausCondicio.
ANSA) - ROMA, 25 NOV - La giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha respinto la richiesta di arresto per il sottosegretario Nicola Cosentino. Contro l'arresto hanno votato 11 deputati, in sei si sono espressi a favore del provvedimento giudiziario mentre il radicale Maurizio Turco si e' astenuto. Ad esprimersi definitivamente sulla richiesta della magistratura sara'l'aula di Montecitorio tra un paio di settimane.
E dopo l'avviso di garanzia recapitatogli dai carabinieri del ros lo scorso 1 ottobre, arriva
ora la richiesta di rinvio a giudizio per Totò ,vasa vasa,Cuffaro Senatore dell'UDC ed ex presidente della regione Sicilia. Il reato ipotizzato nei suoi confronti dalla Procura di Palermo è ,il tanto discusso oggi, concorso esterno in associazione mafiosa. I fatti cui si riferisce l'imputazione sono stati in gran parte affrontati nel processo 'Talpe alla Dda', in cui l'attuale senatore dell'Udc fu condannato a cinque anni, venendo poi costretto alle dimissioni, con l'accusa di favoreggiamento di singoli mafiosi e di rivelazione di segreto delle indagini non aggravato. Secondo il procuratore di Palermo, Francesco Messineo, e il sostituto Nino Di Matteo, titolari dell'indagine, Cuffaro avrebbe "consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento dell'associazione mafiosa Cosa Nostra", attraverso una serie di comportamenti e di contatti con esponenti mafiosi, da Giuseppe Guttadauro a Nino Rotolo. Sulla vicenda la Procura, nel 2007, si era spaccata e il pm Di Matteo aveva lasciato il processo 'Talpe'. I pm Maurizio De Lucia e Michele Prestipino avevano insistito per la condanna con l'accusa di favoreggiamento aggravato, ma il tribunale aveva ritenuto insussistente l'aggravante di avere agevolato Cosa Nostra, condannando comunque Cuffaro a una pena severa. Il procuratore Messineo a quel punto aveva chiesto e ottenuto la riapertura dell'inchiesta per l'ipotesi di concorso esterno. Oggi la procura antimafia di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’ex governatore Totò Cuffaro per concorso esterno in associazione mafiosa. Il fascicolo, quindi, finirà al gup che deciderà se è il caso di fare un nuovo processo a Cuffaro La richiesta del pg è stata superiore alla condanna in primo grado (8 anni anziché 5) ed è stato inoltre chiesto di ristabilire l’aggravante del favore all’associazione mafiosa. Fra gli elementi nuovi inseriti nel fascicolo, secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, ci sarebbero le dichiarazioni di pentiti dell’Agrigentino che accusano Cuffaro di aver “mangiato” con la mafia. Sono curioso di vedere , ora, se da parte dell'UDC ci saranno ulteriori aperture al governo per ciò che riguarda la riforma della giustizia...aloi calabrese |
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